Dopo la stagione dei matrimoni, dopo la stagione dei primi figli, ora i miei amici stanno o facendo il secondo figlio oppure ponderando di scoppiarsi nel senso di coppia.
Mentre io sono qua che da mesi valuto che fare della mia esistenza e sto ormai arredando la crisi d’identità che mi abita da quando ho finito il dottorato, e sostanzialmente non mi sento particolarmente diversa né più furba di quando avevo vent’anni, incontro persone che “si separano” dal/la “compagno/a”.
Benché Il Russo abbia abbondantemente superato l’adolescenza – di almeno un paio di bottiglie di buon whisky, direbbe lui – io insisto nel presentarlo come “il mio ragazzo” e quando parlo del mio ex dico che “ci siamo lasciati”.
Temo, ancora una volta, di star vivendo un gap generazionale con i miei coetanei.