Leggo, sì, ma niente di serio – edizione 2021

Il 2021 è finalmente finito. Non che una data sul calendario abbia realmente il potere di cambiare le cose, ma è un sollievo lo stesso.

2021, sei stato uno stronzo. Per sopportarti ho affogato i miei dispiaceri in 43 libri, purtroppo senza scoprirne uno che mi abbia davvero sconvolto, com’è successo l’anno precedente con Stoner.

[Stoner di John Edward Williams è un libro incredibile che parla della vita di uno qualunque, che ho letto in una notte perché non avrei comunque più potuto dormire. Ho pianto tutte le mie lacrime. È stato l’ultimo libro che ho letto che mi ha fatto piangere. Leggete Stoner.]

Guardando la lista dei libri che ho letto sono arrivata alla conclusione che mi piacciono il gonzo o il drammatico, intervallati da thriller che leggo come manovra sanitaria per sopravvivere ai mattoni.

Il libro dell’anno che vi consiglio di leggere è Piranesi, di Susanna Clarke, seguito i racconti di Shirley Jackson e La strada, di Cormac McCarthy. Ho riletto cose, über alles Solaris di Stanisław Lem, che non perde niente nelle riletture e se non l’avete mai letto, leggetelo tantissimo. Il mio libro obiettivo da leggere nel 2021 è stato Moby Dick. Per il 2022 è Guerra e pace e spero che vada meglio.

Siccome un elenco di 43 opinioni è lungo, prendiamo in prestito il formato di Francesco D’Isa e partiamo, che non abbiamo mica tutta la sera.

Continua a leggere

Come va il tuo dolore?

che è il titolo dell’ennesimo libro che non ho ancora letto

Un po’ meglio, grazie.

L’elaborazione del lutto sta passando attraverso la ripetizione in loop di una serie di brani, alcuni sicuramente discutibili, e dalla ripetizione mentale di una poesia breve di Federico García Lorca* (nei giorni migliori) oppure nella lettura, anche qua ripetuta e reiterata, di una poesia di Miguel Hernández (nei giorni peggiori).

Continua a leggere

It’s not desiring the fall; it’s terror of the flames

Il 26 di maggio, al telefono, venti minuti a mezzanotte, mi hanno detto che F. aveva deciso che ne aveva abbastanza della vita. Aveva optato per un’uscita di scena anticipata.

F. faceva il cuoco. Era anche lui un emigrato (né a lui, né a me piaceva il termine expat) e nelle nostre chiacchiere parlavamo spesso della nostra condizione di cittadini parziali di due paesi.

Non era sempre una persona facile, F. Avevo scritto un post per lui, e per me, riguardo alle difficoltà che si incontrano navigando i vari obblighi sociali ai quali nessuno dei due era particolarmente affezionato. Quando gliel’avevo condiviso aveva riso.

Continua a leggere

Consigli per gli ascolti

L’ennesima lista prescindibile di podcast imprescindibili

Ho iniziato ad ascoltare i podcast nel 2006, quando ho comprato il mio primo MacBook e con lui ho scoperto iTunes.

Non se li è filati nessuno fino all’anno scorso, quando finalmente potevo raccontare quel che avevo ascoltato in un podcast senza aver bisogno di spiegare cosa fosse. Comunque nessuno si è ricordato che io ascoltavo i podcast già nel 2006, e adesso non ho neanche una maglietta che dica “Ho ascoltato i podcast prima di te” per imporre la mia superiorità morale agli astanti.
Peccato.

Visto che ormai ha persino Il Post fa la lista dei podcast da ascoltare, vi faccio una lista minima dei miei podcast preferiti o, almeno, quelli che vi consiglio in questo inizio 2021. Ascoltateli dove volete, io vi metto il link ai siti o a Spreaker, che mi sta più simpatico di Spotify (per nessuna ragione furba).

Continua a leggere

Ci sono cose che non capisco

Ho sentito l’irrefrenabile quanto ridicolo impulso di dichiarare le cose che non capisco nel campo delle mode alimentari e, in assenza di un luogo più consono, mi ritrovo a farlo qua.
Non riesco a capire:
> le patate con la buccia
> gli zucchini crudi
> il pane senza sale
> il succo di mela
> le nocciole nei dolci (ma anche tutto il resto della frutta a guscio, e pure i semi oleosi, con l’unica eccezione dei baklava – con noci o pistacchi).

Per ora non mi viene in mente altro, ma sicuro che appena pubblico mi viene in mente qualche altra idiosincrasia.

PS: sto bene (per quanto possibile), semplicemente non avevo voglia di scrivere.

Divulgativa varia 2016

saggistica e altre amenità

Per dimostrare che sono una persona adulta e seria, che non leggo solo romanzi o fumetti, a volte cerco di darmi un tono con la saggistica. Anche se leggerei solo libri di etologia e, ultimamente, di giardinaggio, nel 2016 ho letto cose che non c’entrano nulla né con l’etologia né con il giardinaggio.

Continua a leggere

Narrativa mista fritta 2016

cose che non saprei come altro classificare

Ogni tanto compro o mi procuro libri che non finiscono male, non sono svuotatesta, non sono ancora classici. Spesso mi piacciono, anche se li scelgo solo per il titolo. Spesso sono libri relativamente recenti. Nel 2016 di questa categoria ho letto solo libri che ho comprato io. In genere, cadono in Narrativa Mista Fritta tutti quei libri che mi vengono regalati e io, regolarmente, leggo anni e anni più tardi.
Che ne so perché, perché sono un tonno.

Continua a leggere

Non lieti fini 2016

Cose che finiscono malissimo, 2016 edition

A me piacciono i libri e i film che finiscono male.
Poi non ne sono felice, eh, non sono interamente sociopatica, ma il lieto fine mi fa sempre quell’effetto un po’ hollywoodiano che non sopporto.

Di seguito, un po’ di libri finiti nel peggiore dei modi.

Continua a leggere

Classici 2016

titoli che potete usare per impressionare la vostra prof di lettere delle medie

Tra i prodromi della vecchiezza, oltre al trovare comoda la posizione dell’umarell e scoprirsi dire “ai miei tempi, …”, si annovera anche l’interesse per i classici non giustificato dall’interrogazione del martedì alla sesta ora.

Continua a leggere